08 aprile 2008

VI PRESENTO ....
SESTO SAN GIOVANNI
* * II° PARTE * *


Come promesso ecco le foto che sono riuscito a trovare nel mio navigare in internet (fonti: wikipedia e sestosg.net) . Si tratta di foto scattate in vari periodi del secolo passato. Mi ripeto, Sesto San Giovanni non è una bella città, non è una città d'arte ma per me: "E' LA MIA CITTA'"


Inizi del 900: Una classe di bambini Sempre inizi del '900: Il Rondò
1920: Largo Lamarmora
1930: La costruzione del sottopasso Campari

1930: Un ufficio statale1950: Il Centro città

1960: Via Dante
1960: La Villa Zorn
Fonte: www.metropolitane.it
1964: LA METROPOLITANA ARRIVA A SESTO
Un gran giorno per la storia di Milano è il primo Novembre 1964. Alla stazione di Piazzale Lotto, da dove partiranno appaiati i due primi convogli lucidi ed imbandierati, una folla imponente e rumorosa composta da invitati, giornalisti, fotoreporter è contenuta a stento nel mezzanino fino dalle nove del mattino, attende il momento di compiere il primo viaggio su questo nuovo e veloce mezzo di trasporto, sospirato da varie generazioni. Alle 10:00 in punto sopraggiungono le autorità e la cerimonia ufficiale di inaugurazione ha inizio. Sono le 10:41 quando i due convogli, caricati a bordo gli invitati partono insieme e procedono affiancati, ora inseguendosi e ora sorpassandosi a vicenda. Il viaggio inaugurale è veramente entusiasmante, irripetibile.
Ad ogni stazione operai, tecnici, personale A.T.M., impegnati per dare gli ultimi ritocchi agli impianti e alle finiture, salutano festosi; ed in alcune stazioni le bande musicali di alcuni rioni milanesi, schierate lungo le banchine, diffondono allegri motivi. Alla stazione Cadorna i Mutilatini di Don Gnocchi, alla stazione Duomo le Stelline, alla stazione Porta Venezia i Martinitt, salutano, agitando le bandierine, i convogli che passano veloci. A bordo viaggiavano anche i rappresentanti delle sei antiche porte di Milano, con le relative castellane. Sono Porta Nuova, Comasina, Argentea (ora Porta Venezia), Vercellina, Romana e Ticinese.Alla stazione “Sesto Marelli” dove i convogli arrivano alle ore 11:15 il sindaco di Sesto San Giovanni, Giuseppe Carrà e quello di Milano, prof. Pietro Bucalossi, si stringono calorosamente la mano, mentre la banda intona l’Inno Nazionale, poi la marcia trionfale dell’Aida, la canzone “O mia bella Madunina” e il motivo coniato per l’occasione dal maestro Giovanni D’Anzi: “Metropolì Metropolà”. Poi i convogli ritornano alla stazione Duomo dove il Sindaco e le altre autorità, riunite nel mezzanino della stazione stessa, procedono allo scoprimento delle due lapidi, che la memoria riconoscente dei milanesi ha voluto dedicare all’On. Ezio Vigorelli ed ai cinque operai caduti nel corso dei lavori.Poi i due treni ritornano alla stazione Lotto e tutte le stazioni della linea vengono chiuse in attesa dell’apertura ufficiale al pubblico prevista per il tardo pomeriggio dello stesso giorno. Tempo tecnico per risistemare le stazioni dopo la cerimonia inaugurale e per convogliare in galleria, dal deposito, tutti i treni necessari per iniziare un regolare servizio. Già dalle 14:00 alla stazione San Babila, dove è sistemato l’ufficio del D.C.T. (Dirigente Controllo Traffico) gli addetti, manovrando telecamere e telescriventi, diffondendo e ricevendo di continuo comunicazioni telefoniche, si preparano alla febbrile emozione alla partenza dei convogli.Alle 17:05 dopo che gli altoparlanti delle stazioni avevano trasmesso a tutto il personale l’ordine di apertura di tutte le porte, impartito dall’ing. Giovanni Alferini, direttore generale dell’AT.M. e gli auguri di buon lavoro e…di buona fortuna, formulati dall’ing. Matteo Cirenei, Direttore dell’esercizio Ferroviario Metropolitano, inizia l’”assalto spettacolare” del pubblico alla metropolitana. Proveniente dagli ingressi la prima ondata di passeggeri si accalca ai tornelli nel mezzanino e presto, come una marea, dilaga sulle banchine iniziando l’arrembaggio ai treni.Dalle cronache dell’epoca risulta che in poche ore più di 200.000 persone abbiano viaggiato sulle motrici bianche e rosse. A mezzanotte i treni viaggiavano ancora affollati di passeggeri instancabili a palese dimostrazione dell’alto grado di simpatia da parte della cittadinanza.Milano ha ottenuto la sua metropolitana moderna, funzionale, veloce, simbolo della sua instancabile operosità e può degnamente figurare nell’elenco delle più evolute e dinamiche città del mondo, si avevano 12,5 km con 21 stazioni distanti mediamente 590 metri.
QUEL GIORNO C'ERO ANCH'IO FRA QUEI 200.000 PASSEGGERI. MI RICORDO CHE E' STATA UNA EMOZIONE GRANDISSIMA PRENDERE QUEL TRENO BIANCO E ROSSO CHE CORREVA SOTTO TERRA. ERO CON LA MIA FAMIGLIA ED ERAVAMO ENTUSIASTI DI QUELLA PRIMA CORSA.

1964: Operai verso il lavoro

1964: Un estate al Rondò

1964: Viale Marelli

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2 Comments:

At 11:40 AM, Anonymous Anonimo said...

Nice post. Grazie

 
At 11:13 AM, Anonymous Anonimo said...

Lovely post acuto. Non ho mai pensato che fosse così facile. rispetti a voi!

 

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