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14 ottobre 2008
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07 ottobre 2008
EFFETTO SERRA
Fonte: Corriere della Sera
Come sapete sono un grandissimo amante della montagna di conseguenza vedere queste nostre montagne con i loro ghiacciai finire in questo stato è veramente angosciante. Oramai credo che la malattia è irreversibile anche perchè sono convinto che nessuna delle grandi potenze economiche ha interesse a porvi dei rimedi. E' veramente deprimente. Ecco tre piccoli esempi che ho trovato sul sito del Corriere della Sera.
1897-Oggi: Monte Bianco
Il ghiacciaio del Pré de Bar, in Val Ferret, in due immagini riprese a oltre un secolo di distanza
1920-Oggi: Valtellina
Il ghiacciaio dello Sforzellina, nelle Alpi Retiche, in Alta Valtellina, è ormai ridotto a una piccola lingua
1920-Oggi: Gran Paradiso
Il ghiacciaio di Moncorvé, sul versante valdostano del Gran Paradiso, si è ritirato nel giro di 80 anni (foto della Società Meteorologica Italiana)
MILANO
BASILICA DI SANT'AMBROGIO
Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata Basilica Martyrum: lo stesso Ambrogio voleva riporvi tutte le reliquie dei santi martiri Satiro, Vittore, Nabore, Vitale, Felice, Valeria, Gervasio e Protasio. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale.
Nel IX secolo, subì importanti ristrutturazioni volute dal vescovo Angilberto II (824-860), il quale fece aggiungere la grande abside, preceduta da un ambiente sovrastato da volta a botte, sotto il quale si svolgevano le funzioni liturgiche. Nello stesso periodo, il catino dell'abside venne decorato da un grande mosaico ancora esistente, il Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele, corredato da due episodi della vita di Sant'Ambrogio.
Il quadriportico e la facciata
Al ciborio, di epoca paleocristiana, vennero aggiunti quattro fastigi con timpano, decorati con stucchi nel X secolo ed ancora eccellentemente conservati. Sotto il ciborio venne collocato l'Altare di Sant'Ambrogio, capolavoro dell'oreficeria carolingia, in oro, argento, dorato, pietre preziose e smalti, quale vistoso segnale della presenza delle reliquie dei santi, collocate al di sotto dell'altare stesso e visibili da una finestrella sul lato posteriore.
La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il 1088 e il 1099, quando, sulla spinta del vescovo Anselmo, venne radicalmente ricostruita secondo schemi dell'architettura romanica. Venne mantenuto l'impianto a tre navate (senza transetto) e tre absidi corrispondenti, oltre al quadriportico, anche se ormai non serviva più a ospitare i catecumeni, ma come luogo di riunione.
Il tiburio fu aggiunto verso la fine del XII secolo ma crollò ben presto (1196): venne subito ricostruito, con la particolare conformazione esterna caratterizzata da gallerie con archetti su due registri sovrapposti.
La COLONNA DEL DIAVOLO
Tale monumento è una colonna romana eretta nella piazza della Basilica di Sant'Ambrogio con due fori circolari che emanano perennemente un forte odore di zolfo.
Secondo la leggenda, la piazza fu luogo di scontro tra Sant’Ambrogio e il diavolo. Il santo spinse il Satana contro la colonna e questi vi rimase incastrato fino al giorno seguente con le corna, producendo così i due fori.
Solo a fatica il Diavolo riuscì a svincolarsi e a fuggire. Secondo la tradizione, infilando le dita nei fori si attira la fortuna, ma accostandovi l’orecchio è anche possibile sentire rumori provenienti dall’inferno e qualcuno dice si senta anche odore di zolfo.
03 ottobre 2008
VERSO IL RIF. BROGLES
SECONDA PARTE
La linea di demarcazione: i 2000 metri dove gli alberi lasciano il posto al prato.
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AL RIFUGIO BROGLES
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