28 marzo 2008

ANTONIO CANOVA
ALLA CORTE DEGLI ZAR


Malgrado non sia un appassionato di arte, ho colto l'occasione per andare a visitare una mostra sul Canova, GRATIS, al Palazzo Reale di Milano. Come mai gratis direte voi? Semplice, la società dove lavoro sponsorizza questa mostra e offre a tutti i suoi dipendenti l'entrata gratuita. Il titolo della mostra, “Canova alla corte degli Zar”, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune e all’evento sono intervenute personalità politiche e artistiche.

Le opere, che provengono dalle raccolta dell’Ermitage, appartengono ad artisti di tutto rispetto che hanno fatto la storia dell’arte neoclassica:Finelli, Tenerani, Bienaimè,(chi sono? scusate la mia ignoranza) e sette splendidi capolavori di Antonio Canova.

Tra le sette meraviglie dell’artista saranno presenti “Le tre Grazie”, “La danzatrice con le mani sui fianchi”, e “l’Amorino Alato”.

“Nessuna raccolta di statue al mondo, come quella dell’Ermitage, testimonia con altrettante quantità di testimonianze, una serie di capolavori di grande prestigio.
La fama raggiunta da Canova e dai suoi seguaci ha riportato l’Italia a essere la terra privilegiata di questo ramo dell’arte come ai tempi di Donatello e di Michelangelo per non parlare dell’antichità classica romana a cui Canova si è ispirato“.

Purtroppo all'interno della mostra non si poteva fotografare, quindi le tre immagini che ho postato, sono solo una semplice ricerca in internet.
Giudizio: Per gli appassionati di arte sicuramente mostra da visitare. Distinto


Le Tre Grazie La danzatrice con le mani sui fianchi
Maddalena penitente

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27 marzo 2008

CORSICA
FILITOSA

Nei lontani anni '80 ho fatto una vacanza in Corsica ed ho così avuto l'occasione di vistare questo sito. Qui di seguito posto alcune foto che ho scattato in quella occasione.

Filitosa è un sito archeologico preistorico situato in Corsica, occupato tra la fine del Neolitico e l'inizio dell'Età del Bronzo. In questo sito sono stati ritrovati alcuni menhir antropomorfi risalenti al IV-II millennio a.C..Il sito di Filitosa è situato nella valle del Taravo, sulla strada D57, nel comune di Sollacaro, a nord di Propriano. Fu scoperto nel 1946 dal proprietario dei terreni, Charles-Antoine Cesari. Gli scavi cominciarono nel 1954. I menhir armati ed il vasellame trovati risalgono al 3300-1500 a.C.. Alcuni menhir sono alti 2-3 metri.













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26 marzo 2008

TIMBRI
RIFUGIO SANDRO PERTINI

Situato lungo il Sentiero Federico Augusto, il Rifugio Sandro Pertini deve la sua denominazione alle frequenti visite che l'ex Presidente della Repubblica soleva fare in queste zone. Ottimo il panorama sulla Val Duron e sul Gruppo del Sassolungo. Il rifugio è raggiungibile comodamente dal Col Rodella; più impegnativa è invece la salita dalla Val Duron






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25 marzo 2008

VAL RIDANNA
LA MINIERA DI MONTENEVE

La miniera di Monteneve era la più alta d'Europa, con la più lunga storia estrattiva nell'ambito alpino. Per circa 800 anni migliaia di minatori hanno estratto minerali preziosi come argento, piombo e zinco dalla miniera che si estendeva attraverso più di 1000 gallerie e fosse fino ad un'altezza di oltre 2000 m.
Regnanti, vescovi e potenti famiglie raggiunsero con la miniera grande fama e ricchezza.
L'argento estratto in zona portò il Tirolo ad occupare un rango privilegiato nel mondo allora conosciuto. Persino i Fugger, una delle famiglie di commercianti più potenti d'Europa, si stabilirono a Vipiteno accaparrandosi la maggioranza delle quote della miniera di Monteneve. Ancora oggi Vipiteno porta il nomignolo di "cittadina dei Fugger".


Questa miniera è stata chiusa nel 1985 ed oggi è meta di tantissimi visitatori.


L'ingresso alla miniera Vagoncini sospesi per il trasporto del minerale
Il primo tratto della miniera
Una strettissima galleria di estrazione del minerale Due provetti minatori
Beh anch'io e mia moglie ci siamo cimentati nelle miniere
La Val Ridanna

L'uscita dalla miniera Verso la zona di lavorazione del minerale
Macchinario per la lavorazione del minerale

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22 marzo 2008



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20 marzo 2008

SCOZIA
DROVERS INN (A TRULY ANCIENT HOSTELRY)

Nella mia permanenza in Scozia di Dicembre mentre stavamo andando a Oban (sulla costa occidentale) ci siamo imbattuti presso la cittadina di Inverarnan, in una autentica antica osteria: il "DROVERS INN". Si tratta di un posto molto caratteristico e anche molto frequentato da chi fa trekking. Purtroppo il locale era molto affollato e anche piuttosto buio e quindi non mi è stato possibile fare qualche foto all'interno. Quello che vi posso assicurare è che si tratta di un locale bellissimo e veramente caratteristico, quindi se vi capita di passare per Inverarnan e avete un pò di appetito, dovete assolutamente fermarvi a questa antica osteria.

L'esterno del Drovers Inn


Cascatelle nei pressi della osteria


L'ingresso del Drovers Inn

Le due foto che seguono le ho scattate all'interno dell'osteria ma purtroppo sono un po sfuocate in quanto la luce era veramente poca.

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19 marzo 2008

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VECCHIA MILANO 3

Ecco le ultime fotografie della Vecchia Milano.



Foto 1: Via De Amicis

Foto 2: Via Fatebenefratelli
Foto 3: Via Molino delle Armi
Foto 4: Via Senato
Foto 5: La Villa Reale: Edificata dall'architetto austriaco Leopoldo Pollack intorno al 1790 per il nobile conte di Belgioioso Lodovico Barbiano questa villa è situata in Via palestro all'altezza del numero 16 in prossimità della Via Marina. Nel suo insieme costituisce una evidente testimonianza del passato del periodo neoclassico milanese.
Durante il suo soggiorno in italia, Napoleone Bonaparte abitò nella Villa Reale, successivamente trovarono dimora anche Eugenio Beauharnais e il generale Radetzky.
Alcune sale interne sono arredate con affreschi, sculture, mobili, candelabri che ricordando l'arredamento signorile lombardo dell'età neoclassica. L'area posteriore della Villa reale è formata da colonne e pilastri sopra un basamento a bugnato, mentre un bellissimo giardino all'inglese ravviva il contesto ambientale.
Dal 1928 è divenuta proprietà comunale. Attualmente alcuni locali ospitano la Galleria d'arte moderna. E' conosciuta dai milanesi perchè in alcune delle sue sale interne vengono celebrati i matrimoni civili. La Villa Reale di Milano è anche chiamata Villa Belgiojoso

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18 marzo 2008

SAN MAURIZIO
AL MONASTERO MAGGIORE



Sono appena rientrato dal mio solito giro post mensa e ho negli occhi e nel cuore le immagini di una chiesa stupenda. Si tratta della Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. Non sono un grande appassionato di arte e di conseguenza non sono un intenditore ma, come ha detto una delle guide, non è importante essere intenditori, l'importante è quello che si sente dentro quando si vedono simili opere. Ebbene se passate da Milano oltre ad andare a visitare il Duomo, Il Cenacolo, non potete tralasciare di visitare questa chiesa. Quando uscirete sono sicuro che mi ringranzierete per tutto quello che avrete visto. Ora qualche cenno sulla Chiesa e poi inizierò a postare la prima parte delle foto che ho scattato.

San Maurizio al Monastero Maggiore è una chiesa di Milano, un tempo sede del più importante monastero femminile dell'Ordine Benedettino in città, collocata all'angolo tra via Luini e Corso Magenta.Di fondazione antichissima (le prime attestazioni risalgono all'età longobarda, il monastero venne fondato utilizzando in parte alcuni edifici romani; ancora oggi fanno parte del complesso una torre poligonale, resto delle antiche mura di Massimiano, ed un'altra quadrata, che in origine faceva parte del perduto Ippodromo. I locali del monastero oggi sono occupati dal Museo archeologico di Milano.La costruzione ebbe inizio nel 1503 ed è opera dell'architetto e scultore Gian Giacomo Dolcebuono, coadiuvato dall'Amadeo con cui lavorò anche al Duomo di Milano, alla Certosa di Pavia e alla chiesa di Santa Maria presso San Celso. L'edificio fu completato quindici anni dopo ad opera di Cristoforo Solari e fu diviso in due parti, una pubblica dedicata ai fedeli ed una riservata esclusivamente alle monache del monastero. Le monache non potevano in alcun modo oltrepassare la parete divisoria. Il divieto fu eliminato dall'Arcivescovo nel 1794.All'interno, la navata unica è coperta da volta e bipartita in due spazi da un tramezzo che separa lo spazio delle monache, che assistevano alla messa da una grata, da quello dei fedeli. La navata è fiancheggiata da alcune piccole cappelle coperte da volta a botte, sormontate da una loggia a serliana.L'attrazione maggiore della chiesa è il bellissimo ciclo di affreschi del XVI secolo che tappezza tutte le pareti della chiesa.La parete divisoria è decorata con affreschi di Bernardino Luini (tra cui, sulla parete dell'Aula dei Fedeli, le rappresentazioni di Sant'Orsola e San Maurizio) che affiancano una pala con l'Adorazione dei Magidi Antonio Campi. Sulla parete dalla parte dell'Aula delle Monache si trovano immagini di Santa Caterina, di Sant'Agata, delle Nozze di Cana, della Salita al Calvario, del Cristo in Croce e del Cristo morto (sempre di Bernardino Luini). Le pitture del tramezzo risalgono agli inizi del terzo decennio del XVI secolo.
Nelle cappelle laterali dell'aula dei fedeli gli affreschi sono di Aurelio Luini, figlio di Bernardino, insieme ai meno famosi fratelli. La controfacciata è ornata da due affreschi di Simone Peterzano (1573).
Nell'ala destra, le più importanti sono la Cappella Besozzi e la cappella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria, con l'affresco dedicato alla decollazione della santa, lavoro tardo di Bernardino Luini (1530). Nell'ala sinistra si trovano invece la Cappella di San Giovanni Battista (decorata da Ottavio Semino) e la Cappella della Deposizione. Nell'Aula delle Monache si trova un organo del 1554 opera di Giovan Giacomo Antegnati e i bellissimi affreschi del presbiterio. Sulla volta un cielo stellato, con Dio, gli Evangelisti e gli angeli. Nella parte terminale è presente l'affresco Ecce Homo.
Il loggiato superiore a serliane è decorato da tondi con immagini di Sante, opera di Giovanni Antonio Boltraffio oppure, più probabilmente, dall'anonimo pittore noto come Pseudo-Boltraffio con santi e martiri. La chiesa interna è anch'essa completamente affrescata da vari artisti, tra cui Bernardino Luini, il figlio Aurelio ed altri artisti anonimi.



La facciata della Chiesa nell'anno 1745 ca. La facciata oggi.

La chiesa è stata recentemente restaurata. Nei prossimi giorni toglieranno le impalcature e le monteranno nel monastero per il restauro dell'organo e di alcuni affreschi



Il passaggio che conduce al Monastero


Il Coro


L'Ultima Cena

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