30 giugno 2008

UN PO' DI FRESCURA

Visto il caldo pazzesco che fa in questi giorni, soprattutto nelle grandi città come Milano, vi voglio propporre queste immagini sperando che vi possano dare almeno una sensazione di fresco. Sono immagini scattate da carissimi amici (i Pomi della Valle di Non) nelle loro vacanze nelle montagne austriache.

A proposito di caldo e quindi di temperatura ecco qui di fianco un termometro veramente originale.







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25 giugno 2008

LA POESIA DELLA SETTIMANA
(di Flavio Oreglio)
TITOLO: MI MANCHI
Mi manca la tua dolcezza,
mi manca l'odore che avevi che mi inebriava i sensi.
Il solo vederti significava felicità,
un bacio sul tuo morbido corpo era fonte di piacere,
e mi dava forza, e vigore.
Mi manchi...
mi manchi Nutella.

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23 giugno 2008

RICETTE - RECIPES

TORTA PAESANA

Di questa torta ne vado semplicemente matto. Quelle rare volte che la facciamo non fa quasi a tempo a raffreddarsi che già mezza torta è partita.
Detta anche torta di papina o torta di latte, è il dolce tipico della Brianza e ancora oggi si prepara per utilizzare il pane secco avanzato. Molti tendono ad utilizzare nella preparazione dell'impasto biscotti e amaretti; io preferisco farla solo con il pane, qualche uvetta e i pinoli.
Ingredienti
1 litro di latte, pane secco non condito (le michette) , circa 3 etti
un uovo, 60 gr di cacao amaro, 50 gr di uvetta, 30 gr di pinoli, 50 gr di burro, 100 gr zucchero ed eventualmente un po' di farina.
Mettere a mollo il pane e lasciarlo ammorbidire per bene. Quando è mordibo frullare il tutto. Deve diventare un impasto abbastanza consistente. Unire poi il burro fuso, il cacao amaro, l'uovo, lo zucchero (regolatevi in funzione del cioccolato se amaro oppure no - provate ad assaggiare), eventualmente un po' di farina se il composto fosse troppo molle, il lievito e da ultimi le uvette e i pinoli. Versate in una tortiera oliata e cosparsa di pangrattato e cuocete a 160° per almeno un'ora. Fate comunque la prova stecchino.

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DOLOMITI
RIFUGIO RE ALBERTO


Le vacanze si stanno avvicinando e ancora 20 giorni poi partirò. Purtroppo quest'anno non sono molto allenato e quindi soffrirò come un cane per raggiungere i rifugi che mi sono prefissato di vedere. Per entrare un pò nel clima dolomitico, oggi voglio postare le foto che ho fatto l'anno scorso di uno dei più bei rifugi delle dolomiti: il RE ALBERTO nel gruppo del Catinaccio in una zona semplicemente splendida con panorami da brivido.

Per chi volesse andarci deve recarsi a Pera di Fassa nella omonima valle. Al parcheggio della seggiovia partono dei pulmini che vi portano in pochi minuti al Gardeccia. Da qui si prende il sentiero che porta al Rifugio Vajolet (1 ora). Una volta giunti a questo rifugio cinque minuti di riposo, un goccio d'acqua un pezzetto di cioccolato e quindi su verso il Re Alberto con un sentiero che ben presto si trasformerà in roccette con qualche cavo metallico come aiuto. (1,5 ora) Comunque ne sarà valsa proprio la pena.

In alto a destra la foto della spilla del rifugio.



Il Rifugio Re Alberto Sentiero verso il Passo Satner
Due delle tre Torri del VajoletIn lontananza spicca la Marmolada con il suo ghiacciaio
Pochi metri dal rifugioEcco la salita per il rifugio
Panorama dal Rifugio VajoletIl Rifugio Preuss

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19 giugno 2008

I GATTI DEL CASTELLO SFORZESCO


C'è un film di animazione della Walt Disney che ha come protagonista un gatto di nome Romeo "il gatto del Colosseo". Ebbene se venite al Castello Sforzesco di Milano potretre trovare tantissimi "Romeo" e per la precisione ben 65.

Fonte: lasestina.com

Ci sono Soriani, tigrati, incroci con birmani e con siamesi, americani a pelo corto, certosini, persino un vecchio gatto d'angoraribattezzato Billo, che porta i suoi 17 anni con una certa dignità. Li chiamano "i castellani", i felini randagi che daquarant'anni (quando hanno iniziato ad essere censiti) vivono nei cortili del Castello Sforzesco. Si scorgono acciambellati nei fossati della dimora del Duca Francesco Sforza, o seduti sulla scalinata che porta ai sotterranei della Rocchetta. Alcuni sono nativi del luogo, altri sono stati abbandonati da padroni senza scrupoli. Delle 400 colonie sparse in tutta Milano, questa è la più numerosa. Vent'anni fa se ne contavano 200 e oggi sono 65. Nessuno di loro muore a causa di malattie. Piuttosto finiscono sbranati da cani di grossa stazza che non vengono tenutial guinzaglio dai loro padroni, o vittime di sassate e calci inferti con violenza da qualche sadico». La più grande sostenitrice degli "aristogatti" milanesi resta la signora Rosy Sorini, una 50enne di origini toscane, che da22 anni si prende cura dei 65 "castellani". «Ho raccolto l'eredità di una ricca gattara», racconta. «Ogni giorno, con il sole,la pioggia o la neve, dalle 11 e 30 alle 13 e 30, vado a prendermi cura dei miei mici.











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17 giugno 2008

UN PO DI HUMOR ....


Qualche risata non fa certo male soprattutto in questo periodo dove nei telegiornali non si parla altro che di morti ammazzati, di rapine, di estorsioni ecc.... Non voglio passare per una persona superficiale ma mi sono veramente stancato di notizie sempre negative e allora spero che queste poche immagini possano strapparvi anche un piccolo sorriso. Buona giornata tutti.






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INCREDIBILI BUCHI
Great Blue Hole

Da Wikipedia.
Il Great Blue Hole (in italiano letteralmente Grande Voragine Blu) è una grande dolina carsica subacquea situata ad est delle coste del Belize, nel Mar dei Caraibi.
Si trova vicino al centro dell'atollo di Lighthouse Reef, a circa 60 km di distanza da Belize City. La cavità è quasi perfettamente circolare, larga oltre 300 metri e profonda 123 metri.
Si formò come grotta calcarea durante l'ultima Era Glaciale quando il livello del mare era molto più basso. Quando l'oceano iniziò a rialzarsi la grotta si allagò e il tetto collassò verso il basso, dando forma ad una valle di crollo sommersa.
Il Great Blue Hole è di grande interesse per la subacquea, anche se per via delle pareti quasi verticali (a volte anche a parete strapiombante) e della grande profondità la parte più bassa della cavità è poco visitata.
Il vero motivo di richiamo sono le pareti stesse, da circa 30 metri di profondità, che sono caratterizzate da un grandissimo numero di stalattiti, alcune lunghe fino a 12 metri. I subacquei possono nuotare tra di esse, a patto di prestare grande attenzione al proprio assetto. Più in profondità inizia il regno delle immersioni tecniche, con passaggi più angusti.
Il Great Blue Hole è molto frequentato da squali leuca, che potrebbero dare problemi ai subacquei sebbene non ci siano stati, fino ad ora, casi di attacchi all'uomo.


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13 giugno 2008

PUGLIA
CATTEDRALE DI OTRANTO


La Cattedrale di Otranto rappresenta il principale monumento della bella città pugliese. La sua costruzione fu iniziata verso l’anno 1080 in stile romanico, ed è famosa per i sanguinosi avvenimenti nell’agosto del 1480, quando i turchi invasero la città e massacrarono i suoi abitanti che si erano rifiutati di convertirsi alla religione islamica. A ricordo di quell’eccidio vi sono i teschi e le ossa dei martiri conservati e visibili, custoditi in sette armadi, in una cappella della Cattedrale. Se non fosse stata restaurata nel periodo del barocco, la facciata sarebbe rimasta senza decorazioni, mentre l’interno, pavimentato da un mosaico, è diviso in tre navate con 14 colonne.

Da Visitare
I luoghi di maggiore interesse della Cattedrale di Otranto sono:
La Facciata: imponente e severa, in perfetto stile romanico, colpisce per la presenza di un bel rosone;
L’Interno: oltre alla già citata cappella dove sono custoditi i Resti dei martiri barbaramente uccisi dai turchi e il Ceppo della decapitazione, l’interno della Cattedrale di Otranto è conosciuto per la bellezza del Mosaico realizzato da Frà Pantaleone nella seconda metà del 1100, che mescola con grande sapienza elementi sacri e profani.

La Facciata con il bellissimo rosone





I Teschi e le ossa dei martiri uccisi dai Turchi

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11 giugno 2008

FRANCIA
VERSAILLES
Ritorno indiedro negli anni e precisamente nel 1981. Sono in Francia e precisamente alla Reggia di Versailles che i francesi chiamano più semplicemente Château de Versailles
Questa reggia ha un'origine alquanto umile: un semplice padiglione di caccia. Con l'avvento al potere di Luigi XIV, già nel 1661, cominciano i lavori di trasformazione che continueranno per l'intero regno del Re Sole. "Chateau de Versailles" non è però solo il simbolo della monarchia assolutistica di Re Sole ma anche un capolavoro di architettura e di ingegneria idraulica per i giochi d'acqua delle fontane dei suoi giardini. Non era da meno l'edificio la cui maestosità e sfarzo non aveva confronti. L'opera più spettacolare era la "galleria degli specchi" lunga 75 metri e larga 10, conta 17 finestre ed altrettanti specchi. Il soffitto della galleria venne decorato con dipinti raffiguranti le principali vittorie francesi durante i primi anni del regno del Re Sole.
Il piazzale all'ingresso della Reggia

I giardini Una delle tantissime fontane.





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